domenica 6 maggio 2012

la plastica

Sono dette materie plastiche quei materiali artificiali con struttura macromolecolare che in determinate condizioni di temperatura e pressione subiscono variazioni permanenti di forma.

Si dividono in:
- termoplastici: sono quelle materie plastiche che acquistano malleabilità sotto l'azione del calore;
- termoindurenti: sono quelle materie plastiche che, dopo una fase iniziale di rammollimento, induriscono assumendo la forma stabilita. Se questi materiali vengono riscaldati dopo l'indurimento non ritornano più a rammollire, ma si decompongono carbonizzandosi; 
- elastometri:  la loro caratteristica principale è una grande deformabilità ed elasticità; possono essere sia termoplastici che termoindurenti.

Un materiale plastico è in genere composto da molecole polimeriche di diversa lunghezza, per cui è necessario conoscere la distribuzione dei pesi molecolari per determinare le proprietà chimico-fisiche del materiale plastico in esame.

Le plastiche si classificano con un sistema americano detto SPI (Society of the Plastics Industry), tra le più comuni troviamo:
PET= polietilene tereftalato che viene utilizzato per la produzione di fibre poliestere, fogli termoformati, cinghie, bottiglie per bevande.
HDPE= polietilene ad alta densità che viene utilizzato per la produzione di contenitori per liquidi, sacchetti, imballaggi, tubazioni agricole, basamenti a tazza, paracarri, elementi per campi sportivi e finto legno.
PVC= cloruro di polivinile che viene utilizzato per tubazioni, recinzioni, e contenitori non alimentari.
LDPE= polietilene a bassa densità che viene riciclato per sacchetti, contenitori vari, dispensatori, bottiglie di lavaggio, tubi, e materiale plastico di laboratorio.
PP= polipropilene che viene utilizzato per parti nell'industria automobilistica e per la produzione di fibre.
PS= polistirene o polistirolo che viene utilizzato per molti usi, accessori da ufficio, vassoi per cucina, giocattoli, videocassette e relativi contenitori, pannelli isolanti in polistirolo espanso.

Tra le lavorazioni a cui vengono sottoposte le materie plastiche, si considerano:
- stampaggio ad iniezione;
- formatura per estrusione;
- spalmatura;
- soffiaggio.

La plastica si ottiene dalla lavorazione del petrolio. Lo smaltimento dei rifiuti plastici, quasi tutti non biodegradabili, avviene di solito per riciclaggio o per stoccaggio in discariche: bruciando materiali plastici negli inceneritori infatti si possono generare diossine: una famiglia di composti tossici.

Queste difficoltà hanno incentivato negli ultimi anni la diffusione della bioplastica, in cui una piccola percentuale di resina è sostituita da farine vegetali quale quella di mais.

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