domenica 25 marzo 2012

scelta dei "compagni di strada"

ciao a tutti, in questo post vi illustrerò i miei tre "compagni di strada":
EXPLORA: il museo dei bambini di Roma,
LILAS CENTER: il centro delle arti di Parigi,
ROSENTHAL CENTER: il centro delle arti contemporanee di Cincinnati.
Apparentemente possono sembrare tre progetti competamente differenti ma in realtà dal mio punto di vista hanno molto in comune...sono centri per il sociale che dunque mettono al primo posto le esigenze e le aspettative del fruitore...che scusate ma a me sembra moltissimo!


Partiamo dal primo elencato:

EXPLORA IL MUSEO DEI BAMBINI DI ROMA. UNA CITTA’ DI BIMBO COSTRUITA NEL CUORE DELLA CAPITALE.

Il museo, inaugurato nel 2001, sorge nell’area dell’ex deposito tramviario Atac di Borghetto Flaminio, a Roma. Il complesso, attraverso un progetto di recupero in collaborazione con l'Ufficio Progetti Città Storica del Comune di Roma, è stato così restituito alla comunità come catalizzatore sociale per piccoli e adulti. Il recupero dell’originale struttura in acciaio e ghisa a travi reticolari brevettata dall’ingegner Polenceau, ha permesso di realizzare un padiglione espositivo trasparente che consenta una buona continuità visiva tra gli spazi interni ed esterni. Inoltre, il complesso museale è dotato di due impianti fotovoltaici che lo rendono autosufficiente. Il primo, installato sul lucernario e sul lato sud del padiglione, ha 12 pensiline mobili che consentono una variazione nell’assetto dell’ombreggiatura della facciata secondo le stagioni; mentre il secondo, più recente, funge da pensilina per le auto nel parcheggio privato. Dal punto di vista sociale invece, il progetto riveste un ruolo di primaria importanza sia per la formazione dei più piccoli, che qui diventano “grandi scopritori” del mondo che li circonda; sia per gli adulti (famiglie e operatori del settore) che attraverso l’esperienza pratica e le numerose attività formative organizzate dalla struttura, tornano a guardare il mondo con gli occhi dei bambini.



Al secondo posto troviamo:

LILAS ANIMATION CENTER. IL CENTRO DI ANIMAZIONE PARIGINO

Il progetto, firmato dall’architetto Biecher, è notevole per il suo inserimento nel contesto urbano parigino.
La sua posizione angolare tra Rue des Lilas, Rue du Pre-Saint-Gervais e Rue des Bois e la vicinanza alla fermata della metro in Place des Fetes, lo rende particolarmente piacevole e fruibile ai cttadini.
Al suo volume compatto, si contrappone una facciata con motivo a scacchiera ottenuta alternando pannelli modulari di rivestimento (le cui dimensioni standard sono: altezza 238 cm e larghezza 180 cm) color bianco, argento, nero e vetro. La piega in facciata diventa anche l’elemento di raccordo con l’edificio adiacente creando un ritmo grafico che evoca l'estetica del digitale, non senza risonanza con il contesto.
All’interno invece, la caratteristica predominante è la funzionalità, la leggibilità e la luminosità degli spazi.
Il sapiente accostamento dei colori su pareti, pavimenti e soffitti caratterizzano ogni singolo ambiente e punto di snodo rendendo l’edificio; apparentemente massiccio, una scatola magica nella quale imparare a fare arte.



Ed infine al terzo posto nell'elenco, ma solo per una questione alfabetica:

ROSENTHAL CENTER FOR CONTEMPORARY ARTS.

Il Rosenthal è un centro per le arti che ospita mostre temporanee, installazioni, performance e altri eventi.
L’edificio, firmato dall’architetto Zaha Hadid e situato all’incrocio tra la 44 East 6th Street e la Walnut Street; si innesta in un tessuto urbano fitto e mutevole, come elemento dinamico in grado di comunicare con la città.
Le due facciate complementari, sono il risultato dell’accatastamento di più volumi lineari di cemento, vetro e pannelli metallici e si relazionano in maniera diversa con la città. Se da una parte la facciata sud, in parte traslucida, offre grandi vedute della città, dall’altra la facciata est, al contrario, appare impenetrabile nella sua densità.
Flussi, energia, vitalità e scambio reciproco con l'intorno cittadino, sono gli elementi che muovono il progetto.
Il basamento infatti; completamente vetrato e con un particolare soffitto a bassorilievo che lascia intravedere le gallerie superiori, è pensato come un “tappeto urbano” che convoglia il flusso dei cittadini verso l’interno.
Qui, una grande rampa sospesa, crea un evidente senso di movimento e di dinamismo e permette l’accesso alle gallerie dei livelli superiori; mentre un'altra, che nasce da un taglio nel pavimento, conduce ai piani inferiori.
Le gallerie infine, tutte in grado di modificare le proprie forme e dimensioni grazie alle pareti mobili, presentano vari tipi di finiture: da quelle levigate a quelle grezze, dalle pavimentazioni in legno a quelle in cemento; in modo tale da adattarsi alle varie mostre, esposizioni e performance che si succederanno nel tempo.


Non sò quanti di voi conoscessero già questi progetti, ma a mio avviso (come ho già scritto in precedenza) sono molto interessanti.
Successivamente cercherò di spiegarvi anche il perchè di queste mie scelte, per ora vi saluto.

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